Esempi concreti valutare la situazione

I seguenti esempi fittizi vi permettono di testare e approfondire la vostra comprensione di questa problematica. Cercate di valutare le diverse situazioni e di soppesarne le conseguenze. Anche i casi di corruzione riportati dai media possono aiutarvi a identificare i rischi.

Contesto

La vostra azienda vuole rafforzare la propria presenza nel Paese X, pertanto la dire­zione ha deciso di aprirvi una filiale. Dagli accertamenti effettuati risulta che le for­malità previste in questo Paese sono estremamente complesse e possono richiedere più di un anno di tempo.

Scenari possibili

(1) Volete che la vostra filiale inizi al più presto l’attività nel Paese X. Siete ve­nuti a sapere che altre imprese estere, avendo versato circa 100 000 dollari a un ufficio governativo, sono riuscite a iscriversi al registro di commercio nel giro di poche settimane pur non sod­disfacendo tutti i requisiti necessari. Incaricate quindi il vostro capo pro­getto di presentare all’ufficio governa­tivo in questione un’offerta analoga.

Avete fatto la cosa giusta?

A un pubblico ufficiale straniero viene offerto un «indebito vantaggio» per eseguire un atto contrastante con i suoi doveri d’ufficio, cioè l’iscrizione di una filiale senza che siano soddisfatte tutte le condizioni legali. Poco importa se il denaro sia stato effettivamente versato: sono sufficienti l’offerta o la promessa. È altrettanto irrilevante che l’ufficio governativo in questione si sia già lasciato corrompere o meno da altre imprese. Si tratta comunque della corruzione (attiva) di un pubblico ufficiale straniero, punibile in Svizzera.

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(2) La situazione giuridica sarebbe diversa se non fosse offerto denaro all’ufficio governativo, ma si proponesse invece al funzionario responsabile una vacanza al mare per la sua famiglia o la possibilità per suo figlio di frequentare una scuola in Svizzera?

È in ordine ?

L’«indebito vantaggio» può essere di qualsiasi natura: dal regalo di un oggetto di valore a un onorario eccessivo per un servizio fornito. La concessione del vantaggio a una terza persona costituisce anch’essa un atto di corruzione espressamente menzionato nella legge.  

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(3) La situazione giuridica sarebbe diversa se non fosse la vostra azienda a offrire il compenso, bensì l’ufficio governativo a esigerlo?

È in ordine ?

Se l’impresa soddisfa la richiesta di questo ufficio, si rende ugualmente colpevole in Svizzera di corruzione di pubblico ufficiale straniero.

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(4) La situazione giuridica sarebbe diversa se non fosse il vostro capo progetto a mettersi direttamente in contatto con l’ufficio governativo, ma un agente locale incaricato di provvedere all’autorizzazione per l’apertura della vostra filiale in poche settimane in cambio di 100 000 dollari?

È in ordine ?

È punibile anche la corruzione «indiretta». Secondo l’articolo 102 capoverso 2 CP, le imprese sono tenute a prendere «tutte le misure organizzative ragionevoli e indispensabili» per impedire «nell’impresa» la corruzione di pubblici ufficiali o di privati (per le esigenze concernenti le misure organizzative si veda lo scenario 8 più sotto). Si ammette che se un collaboratore dell’impresa incita un terzo – in questo caso un mandatario – a corrompere (o «chiude un occhio»), l’atto è considerato commesso «nell’impresa», il che implica la responsabilità penale di quest’ultima. Va da sé che il collaboratore sarà punibile anche in quanto istigatore.

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(5) La situazione giuridica sarebbe diversa se per il momento non intendeste aprire nessuna filiale nel Paese X, ma chiedeste ai vostri rappresentanti locali di fare ogni anno un regalo costoso al responsabile dell’ufficio governativo nella prospettiva di un futuro tornaconto?

Avete fatto la cosa giusta?

Il regalo annuo sarà considerato un «indebito vantaggio». Nel caso specifico va chiarito se esiste un rapporto sufficientemente diretto tra queste attenzioni e un futuro atto ufficiale. A seconda delle circostanze, l’atto in questione può costituire un reato di corruzione punibile o una concessione di vantaggi (equiparabile a un pagamento destinato a curare le relazioni) nei confronti di un pubblico ufficiale straniero non punibile in Svizzera. La concessione di vantaggi può comunque essere punibile nel Paese X.

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(6) La vostra impresa ha impiegato quasi un anno per sbrigare tutte le operazioni necessarie a ottenere l’autorizzazione per aprire una filiale nel Paese X. L’autenticazione dei documenti necessari e l’iscrizione nel registro di commercio sono ora una pura formalità, che però in questo Paese richiede tempi lunghi. L’autorità competente è oberata di lavoro e l’attesa potrebbe protrarsi per diverse settimane. Per accelerare i tempi fate consegnare all’autorità competente 10 000 dollari.

Avete fatto bene a farlo?

In questo caso viene «comprato» il rapido svolgimento di una procedura ufficiale. Un trattamento preferenziale in tal senso sfavorisce altri richiedenti, che dovranno attendere più a lungo per vedere evase le loro richieste, rischiando inoltre di subire un danno materiale. Attraverso il versamento di un compenso si influenza il potere di apprezzamento del pubblico ufficiale e quindi anche in questo caso si tratta di corruzione perseguibile penalmente in Svizzera.

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(7) La situazione giuridica sarebbe diversa se l’iscrizione nel registro di commercio, a cui manca solo un timbro dell’autorità, fosse in ritardo anche rispetto agli usi locali, e voi pagaste 100 dollari al funzionario competente affinché ve lo apponga?  

Avete fatto la cosa giusta?

Anche in questo caso l’atto ufficiale richiesto è una pura formalità. L’iscrizione tardiva è tuttavia un atto amministrativo previsto dalla legge che non lascia spazio ad alcuna discrezionalità. Il versamento di una modesta somma di denaro per incitare il funzionario a fare ciò che è comunque suo dovere, una prestazione a cui la vostra ditta ha peraltro diritto, è da considerarsi una «bustarella». Nel diritto svizzero costituisce una concessione di vantaggi e non un atto di corruzione. A differenza della concessione di vantaggi a pubblici ufficiali svizzeri, quella rivolta a pubblici funzionari stranieri non è punibile in Svizzera. Può invece esserlo nel Paese in cui l’atto è stato compiuto e non rappresenta una buona pratica in materia di politica anticorruzione.

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(8) Nel frattempo la vostra filiale è stata iscritta e ha iniziato la sua attività nel Paese X. Partecipa quindi a un’importante gara d’appalto indetta dalle autorità della capitale locale. Per la vostra società, poter ottenere dopo poco tempo un mandato così prestigioso sarebbe un successo. Versando 20 000 dollari a un autorevole rappresentante dell’amministrazione municipale tentate di influenzare a vostro favore la decisione di aggiudicazione. L’affare è reso pubblico. Alle domande che vi vengono poste dai media la vostra casa madre risponde che per tutte le imprese del vostro gruppo vige un codice di condotta che «rifiuta qualsiasi ricorso alla corruzione». Qualora la filiale si fosse resa responsabile di simili atti nel Paese X, lo avrebbe fatto di propria iniziativa e all’insaputa della sede centrale. Alla casa madre svizzera non si potrebbe quindi muovere alcun rimprovero.

Questo argomento è sufficiente?

Come indicato nello scenario 4, gli atti commessi dagli intermediari e dalle filiali sono in linea di principio considerati atti commessi «nell’impresa». La società madre non può quindi semplicemente sottrarsi alla propria responsabilità nascondendosi dietro una filiale. Deve inoltre avere preso tutte le misure organizzative ragionevoli e indispensabili per impedire l’atto di corruzione. Un breve passaggio nel codice di condotta dell’impresa in base al quale si rifiuta qualsiasi atto di corruzione, da solo, potrebbe non bastare. Sempre secondo la pratica, le esigenze in materia sono relativamente elevate e l’impresa deve impegnarsi a fondo per favorire la conformità (compliance), imporre severe norme interne e controllarne rigorosamente l’applicazione.  

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(9) La situazione giuridica sarebbe diversa se la vostra filiale nel Paese X non avesse corrotto un funzionario governativo, bensì l’acquirente di un’impresa privata?

È in ordine ?

Anche la corruzione di privati all’estero è un reato punibile in Svizzera. In questo contesto si pone inoltre la questione della responsabilità dell’impresa secondo l’articolo 102 capoverso 2 CP. Va rilevato che dal 1° luglio 2016 solo in casi poco gravi si esige formalmente che venga sporta querela dalla parte lesa. La portata di questa norma dovrà essere precisata dai tribunali svizzeri. Tuttavia, anche nei casi poco gravi, la direzione aziendale potrebbe avere interesse a denunciare il suo ac-quirente per mostrare all’esterno di essere seriamente impegnata contro la corruzione (cfr. anche osservazioni concernenti lo scenario 8). In tutti gli altri casi la corruzione nel settore privato è perseguita d’ufficio.

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(10) La vostra filiale nel Paese X ha partecipato correttamente alla gara d’appalto pubblica summenzionata. Benché la vostra offerta sia risultata molto competitiva, il governo ha scelto l’offerta, meno valida, di un’altra impresa del Paese Y. Da alcuni documenti che vi sono stati procurati emerge che il concorrente si è aggiudicato il mandato versando bustarelle. Cosa potete fare?

Cosa potete fare?

Si può esaminare la possibilità di presentare un ricorso formale contro la decisione di aggiudicazione secondo il diritto del Paese X. Può anche darsi che nel Paese X esista un ufficio o un’autorità anticorruzione affidabile a cui segnalare queste pratiche. Nel caso in cui l’atto di corruzione sia punibile nel Paese X o Y si può sporgere querela in questi Paesi. Se nessuna delle opzioni indicate appare realistica o accettabile, potete rivolgervi alla rappresentanza svizzera locale o alla sede della SECO a Berna. Se del caso, le autorità svizzere si metteranno op-portunamente in contatto con le autorità dello Stato interessato.

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Ultima modifica 17.04.2020