Esportazione di materiale bellico nel 2011

Berna, 28.02.2012 - Nel 2011 la Svizzera ha esportato materiale bellico in 68 Paesi per un totale di 872,7 milioni di franchi (2010: 640,5 mio. CHF), un importo che corrisponde a un aumento del 36% rispetto all’anno precedente e allo 0,42% delle esportazioni complessive di merci dell’economia svizzera nel 2011 (2010: 0,32%).

Rispetto alle esportazioni complessive della Svizzera, che nel 2011 hanno fatto registrare un aumento di circa il 2,1 per cento nei confronti dell’anno precedente, l’export di materiale bellico si è rivelato superiore di circa 232,2 milioni di franchi, raggiungendo quota 872,7 milioni. A influenzare in maniera decisiva tale incremento sono state le esportazioni di aeromobili militari da addestramento non armati negli Emirati Arabi Uniti per un totale di 258,1 milioni di franchi. Di norma queste esportazioni sottostanno alla legge sul controllo dei beni a duplice impiego e non alla legge sul materiale bellico.

All’epoca il Consiglio federale ne aveva approvato l’esportazione in base alla legge sul materiale bellico poiché non si poteva escludere che i velivoli venissero modificati per il montaggio di supporti di armi in Svizzera*.

Nel periodo di riferimento, le transazioni più consistenti sono state, oltre alla già citata fornitura di aeromobili militari da addestramento non armati negli Emirati Arabi Uniti (258,1 mio. CHF), la fornitura di automezzi corazzati tra cui anche in Germania (85,9 mio. CHF) e in Belgio (29,3 mio. CHF), così come la fornitura parziale di sistemi di difesa contraerea (75,2 mio. CHF).

Circa il 61,2% (2010: 67%) del materiale bellico esportato era destinato ai 25 paesi dell’allegato 2 dell’ordinanza concernente il materiale bellico (OMB), che partecipano ai quattro regimi internazionali di controllo delle esportazioni per i prodotti strategicamente sensibili (gruppo dei Paesi fornitori di prodotti nucleari, gruppo d’Australia, regime di controllo della tecnologia dei razzi, accordo di Wassenaar)**.

Suddivise per continenti, le esportazioni verso l’Europa si sono attestate al 56,8% (2010: 61,5%) del volume totale, quelle verso l’America all’5,3% (2010: 8,1%), verso l’Asia al 36,5% (2010: 29,2%), verso l’Africa allo 0,7% (2010: 0,4%) e verso l’Australia allo 0,7% (2010: 0,8%).
I cinque maggiori acquirenti sono stati gli Emirati Arabi Uniti, con ordinazioni per un valore di 265,8 milioni di franchi, seguiti dalla Germania con 239,6 milioni, dall’Italia con 57,2 milioni, dal Belgio con 32,5 milioni e dalla Spagna con circa 32,4 milioni.

Alla luce degli ultimi sviluppi nei Paesi della Primavera Araba, occorre tenere presente che in passato la Svizzera ha autorizzato in misura moderata le forniture di materiale bellico destinato in Nord Africa e negli Stati del Vicino e del Medio Oriente. Tale atteggiamento di moderazione si è imposto nell’ambito di una valutazione globale sulla base dei criteri di autorizzazione previsti dalla legge, nella quale si considera anche il tipo di armi in questione. Le esportazioni di materiale bellico autorizzate concernevano principalmente i sistemi di difesa antiaerea, che non si prestano a essere utilizzati contro la popolazione civile. Inoltre già nella primavera del 2009, il Consiglio federale aveva deciso di modificare la propria prassi nei confronti di Egitto, Pakistan e Arabia Saudita. In base a tale cambiamento di prassi, non vengono più concesse nuove autorizzazioni per l’esportazione di materiale bellico in questi tre Paesi. L’esportazione di munizioni e pezzi di ricambio, già approvata in precedenza, resta invece consentita.

In base alle categorie di materiale bellico ai sensi dell’allegato 1 OMB, le esportazioni nel 2011 possono essere suddivise come segue: 33,1% per aeromobili, motori per aeromobili ed equipaggiamento per aerei (KM 10), 21,4% per automezzi corrazzati e delle relative componenti (KM 6).Il 18,6% per le munizioni e le loro componenti per armi di ogni calibro (KM 3), il 12,3% per i materiali per la direzione del tiro (KM5) e il 9% per le armi di ogni calibro (KM2). La percentuale relativamente elevata delle armi di ogni calibro è dovuta al fatto che i cannoni per la difesa contraerea figurano in questa voce. Il rimanente 5,6% è suddiviso in altre 5 categorie di materiale bellico, ossia KM 1 (2,4%), KM 4 (0,4%), KM 7, KM 8 (2,7%) e KM 16 (0,1%).

Nell’anno in questione sono state inoltrate alla SECO 2459 domande di esportazione (2010: 2363). Di queste ne sono state accolte 2454, per un valore pari a 2,7 miliardi di franchi, mentre 5 (2010: 6) domande di esportazione in 5 (2010: 6) Paesi diversi per un valore complessivo di 0,3 milioni (2010: 5.2) sono state respinte. Le domande respinte, che riguardavano la categoria delle armi di piccolo calibro e delle armi leggere (SALW) nonché le relative componenti, erano destinate a tre Paesi dell’Africa e a due dell’Asia.

Nell’anno in questione gli esportatori hanno presentato 54 (2010: 66) domande di parere preliminare in merito alla possibilità di ottenere un’autorizzazione d’esportazione in un determinato Paese. 20 (2010: 21) di esse hanno ottenuto una risposta negativa, principalmente le domande riguardanti i Paesi africani e asiatici.

La differenza tra il valore delle esportazioni effettive e il valore delle domande di esportazione autorizzate è dovuta al fatto che alcuni beni vengono esportati soltanto nell’anno di riferimento successivo. Inoltre, alcune autorizzazioni non vengono utilizzate per assenza della necessaria copertura finanziaria o perché, per altre ragioni, il cliente sospende o annulla l’ordine.

Con il suo rapporto annuale sul controllo all’esportazione di armi di piccolo calibro e di armi leggere, la Svizzera partecipa alla strategia internazionale volta a conferire maggiore trasparenza al settore. Nell’ultimo anno è stata autorizzata l’esportazione di 10’603 (2010: 10’439) armi di piccolo calibro e di armi leggere. I principali acquirenti esteri sono le imprese industriali, le aziende attive nel commercio di armi e gli organi di polizia. Nell’anno in esame sono state rilasciate 26 (2010: 20) autorizzazioni per il transito attraverso la Svizzera di armi di piccolo calibro e di armi leggere nonché delle loro componenti e dei loro accessori. A differenza del 2010, è stata accolta una domanda per il commercio all’estero (2010: 0). Inoltre sono state rilasciate 3 autorizzazioni per le attività di mediazione  (2010: 1).

L’istituto indipendente ginevrino «Graduate Institute of International and Development Studies» (studi internazionali sulle questioni legate allo sviluppo) analizza ogni anno il grado di trasparenza dei singoli Paesi in relazione all’esportazione di armi leggere e di piccolo calibro. Come nei due anni precedenti, anche nel 2011, la Svizzera figurava al primo posto.

* Contrariamente a quanto prevedeva l’opzione iniziale, gli aerei sono stati esportati dalla Svizzera senza le armi e senza una preparazione specifica in vista di un eventuale armamento.

**Argentina, Australia, Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Italia, Giappone, Lussemburgo, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia, Ungheria, USA.


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