Misure di salvaguardia dell’UE sulle importazioni di acciaio: conseguenze per la Svizzera

Berna, 01.02.2019 - Il 31 gennaio 2019 l’UE ha emanato misure di salvaguardia definitive sotto forma di contingenti tariffari sulle importazioni di prodotti di acciaio provenienti da Paesi terzi. Queste misure riguardano anche le importazioni di acciaio nell’UE provenienti dalla Svizzera.

Il 31 gennaio 2019 la Commissione europea ha emanato il regolamento di esecuzione (UE) 2019/159 che comprende misure di salvaguardia definitive sulle importazioni di determinati prodotti di acciaio nell’Unione europea (UE). Con queste misure definitive applicabili dal 2 febbraio 2019 al 30 giugno 2021 l’UE sostituisce quelle provvisorie che aveva introdotto il 19 luglio 2018 in reazione ai dazi supplementari degli Stati Uniti sull’acciaio e sull’alluminio. Con le misure di salvaguardia l’UE desidera proteggersi da importazioni di acciaio di scarsa qualità dirottate in Europa appunto perché il mercato statunitense impone dazi aggiuntivi.

Le misure di salvaguardia definitive dell’UE si configurano come contingenti tariffari con un dazio del 25% sui prodotti fuori quota. A differenza delle precedenti misure provvisorie, ossia i contingenti tariffari globali, per quelle definitive sono stati stabiliti contingenti tariffari specifici ai Paesi. A parte il gruppo di prodotti 1, per il quale è previsto un contingente globale, la maggior parte delle esportazioni svizzere di acciaio nell’UE può essere esportata nell’ambito di contingenti tariffari specifici al Paese. Questo adeguamento viene incontro all’industria siderurgica elvetica perché così si evita il rapido esaurimento dei contingenti a causa dell’impennata delle importazioni di acciaio verso l’UE provenienti da Paesi terzi. Nel mese di dicembre 2018, proprio a seguito del tutto esaurito nell’ambito delle misure di salvaguardia provvisorie e del relativo dazio del 25%, importanti società svizzere attive nell’acciaio avevano dovuto interrompere le forniture all’UE.

A livello economico l’industria dell’acciaio svizzera ed europea sono fortemente integrate. Il 98% delle importazioni di acciaio svizzere proviene dall’UE e il 95% delle esportazioni di acciaio svizzere è diretto nell’UE. Seguendo la logica del «just-in-time», molte imprese svizzere riforniscono importanti industrie europee, come quella automobilistica. Di conseguenza, le misure di salvaguardia dell’UE pregiudicano la libertà dei flussi di merci tra l’UE e la Svizzera, danneggiando così l’industria siderurgica svizzera.

La Svizzera si è rivolta a più riprese alla Commissione europea e agli Stati membri dell’UE per essere esonerata dalle misure dell’UE. Anche se il nuovo regime di salvaguardia non prevede una deroga per la Svizzera, il nostro Paese continua ad adoperarsi affinché l’UE applichi le nuove misure ostacolando il meno possibile il commercio tra le due parti e nel pieno rispetto degli impegni presi nell’accordo di libero scambio Svizzera-UE del 1972.


Indirizzo cui rivolgere domande

Segreteria di Stato dell'economia SECO
Holzikofenweg 36
CH-3003 Berna
tel. +41 58 462 56 56
medien@seco.admin.ch



Pubblicato da

Segreteria di Stato dell'economia
http://www.seco.admin.ch

Dipartimento federale degli affari esteri
https://www.eda.admin.ch/eda/it/dfae.html

Ultima modifica 30.01.2024

Inizio pagina

Contatto

Domande per iscritto

In caso di domande per iscritto, inviare una e-mail a: medien@seco.admin.ch

Caposettore Comunicazione e portavoce

Antje Baertschi
tel. +41 58 463 52 75
E-mail

Vice caposettore Comunicazione e portavoce

Fabian Maienfisch
tel. +41 58 462 40 20
E-mail

Stampare contatto

Abbonamento alle news

https://www.seco.admin.ch/content/seco/it/home/seco/nsb-news.msg-id-73860.html