Rispetto al periodo pre-COVID aumentano le PMI svizzere finanziate da terzi
Berna, 23.11.2021 - Attualmente in Svizzera l'autofinanziamento totale riguarda il 37% circa di tutte le piccole e medie imprese (PMI). Questa percentuale è in forte calo dal 2016. Lo rivela un sondaggio rappresentativo della Segreteria di Stato dell’economia (SECO) pubblicato il 23 novembre. La pandemia di coronavirus ha duramente colpito l'economia svizzera. Quasi una PMI su due ha dovuto far fronte a un aumento del fabbisogno finanziario e, di conseguenza, il programma di crediti COVID-19 della Confederazione è stato importante per molte PMI ed è stato ampiamente utilizzato.
Dal 2016 la percentuale di PMI che rinunciano a fondi erogati da terzi è scesa dal 62% al 37%. In particolare, hanno acquisito importanza i prestiti fatti da familiari, amici o azionisti e il ricorso al leasing. I crediti COVID-19 hanno ridotto in misura ancora maggiore il numero di PMI completamente autofinanziate. I finanziamenti bancari rimangono comunque la principale fonte di finanziamento. Dal 2015 il volume complessivo dei crediti aziendali nazionali delle banche in Svizzera è cresciuto del 28%, passando da 325 a 416 miliardi di franchi nel giugno 2021. L’87% circa di questo volume riguarda le PMI con meno di 250 dipendenti.
Aumenta il numero delle PMI scoraggiate
L’attuale accesso al credito bancario è buono. È stato respinto soltanto il 3% di tutte le richieste di credito, un valore basso anche a livello internazionale. Le PMI svizzere sembrano fondamentalmente soddisfatte delle relazioni con il loro istituto. Soltanto l’1,4% delle imprese ha cambiato banca lo scorso anno.
Nel contempo il gruppo dei «mutuatari scoraggiati» è ulteriormente aumentato, per attestarsi al 10% di tutte le PMI. Si tratta di aziende con necessità di finanziamento che però, per diversi motivi, non fanno richiesta di credito. Molte di esse ritengono che i costi siano troppo elevati oppure dichiarano che la procedura è eccessivamente complicata. Inoltre, per molte PMI "scoraggiate" i requisiti delle banche in materia di garanzie sono troppo elevati. In aggiunta alle possibilità esistenti nell'ambito delle fideiussioni per le PMI, ci sarebbero soluzioni interessanti anche nel campo delle garanzie mobiliari oppure della costituzione in pegno di valori patrimoniali immateriali - strumenti che già oggi il 5% delle PMI svizzere intervistate pensa di poter utilizzare. Attualmente, però, nel nostro Paese questo tipo di finanziamento non è consentito dal punto di vista giuridico ed è quindi poco noto.
Grande importanza dei crediti COVID-19
Due terzi delle PMI dichiarano di essere state colpite negativamente dalla crisi da coronavirus. I crediti COVID-19 hanno rivestito e rivestono tuttora grande importanza per le aziende e quindi anche per l’economia nazionale. Il 30% delle PMI con più di due posti di lavoro a tempo pieno ha ottenuto un credito COVID-19. Stando a diverse analisi, i crediti COVID-19 hanno sostituito i crediti bancari tradizionali solo temporaneamente. L’11% delle PMI intervistate che ha beneficiato di un credito COVID-19 prevede di rimborsarlo già entro la fine del 2021. L’8% delle PMI non crede di poter estinguere completamente i crediti ottenuti.
Monitoraggio costante della SECO
Per analizzare periodicamente la situazione finanziaria delle PMI svizzere, la SECO ha commissionato diversi sondaggi nel corso degli anni. L'indagine attuale è stata condotta nella primavera 2021. Complessivamente, a 2712 PMI svizzere sono state chieste informazioni sulle rispettive esigenze, tipologie, fonti e condizioni di finanziamento. In due parti speciali del sondaggio sono state poste domande sui temi «ripercussioni della crisi del coronavirus sulle PMI» e «beni mobili e immobilizzazioni immateriali quali garanzie di credito». Data la composizione del campione d'indagine e la procedura di ponderazione attuata, i risultati presentati possono essere considerati rappresentativi delle condizioni finanziarie delle PMI svizzere. Lo studio è stato realizzato dall'Istituto per i servizi finanziari di Zugo (IFZ), che fa parte della Scuola universitaria professionale di Lucerna.
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Ultima modifica 14.05.2024
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