Procedure di costruzione e di ricorso: studio identifica potenziali di miglioramento

Berna, 25.06.2015 - Le procedure per progetti di costruzione sono spesso onerose e complesse. Su incarico della SECO e con il coinvolgimento della Confederazione, dei Cantoni e delle associazioni interessate, la ditta «econcept» le ha analizzate sotto il profilo dell’efficienza. Tra i potenziali di miglioramento identificati figurano: la riconsiderazione dei termini ordinatori, il ricorso a piattaforme di e-government, una cooperazione più intensa tra costruttori e soggetti interessati nonché la promozione di attività di mediazione preliminari.

Le procedure di costruzione e pianificazione causano enormi oneri amministrativi e figurano già da tempo nell’agenda politica. Nel suo rapporto del 2011 sullo sgravio amministrativo delle imprese, il Consiglio federale ha incaricato la SECO di realizzare uno studio sugli effetti economici del diritto di opposizione e di ricorso in ambito edile. Il mandato, esteso alla questione più generale dell’efficienza delle procedure in ambito edile, è stato affidato alla ditta «econcept». Il gruppo d’accompagnamento era composto da rappresentanti della Confederazione, dei Cantoni e delle associazioni interessate.

La ditta «econcept» ha analizzato le procedure di costruzione, pianificazione e ricorso in 20 Comuni di 10 Cantoni (analisi non rappresentativa) basandosi su interviste a funzionari comunali ed esperti. Da queste interviste la ditta ha ricavato una serie di criteri per una procedura più efficiente (lista di controllo delle buone prassi) e ha formulato proposte di miglioramento rispetto alla prassi odierna. L’analisi ha prodotto 13 raccomandazioni per procedure di costruzione, pianificazione e ricorso più efficienti.

Nel settore delle costruzioni le procedure di autorizzazione sono di gran lunga le più frequenti. Le misure di ottimizzazione più impellenti in questo campo sono l’armonizzazione tra procedure intercantonali e intercomunali, la creazione delle relative basi legali e il ricorso a piattaforme elettroniche (come ad esempio CAMAC o GemDat/Concessio). Per migliorare l’efficienza, inoltre, si potrebbero introdurre pratiche più semplici per progetti di costruzione minori, prolungare a tre anni la validità di un’autorizzazione e introdurre la possibilità di ulteriori proroghe. In futuro, a causa della crescente complessità e densità normativa in ambito edile, non bisognerà mettere in discussione soltanto la qualità formale delle procedure, ma anche la qualità materiale della basi legali. Sarà quindi necessario abbordare la problematica della densità normativa e delle sue ripercussioni.

Le procedure di pianificazione sono meno frequenti, ma spesso più lunghe. Il più delle volte sono relativamente complesse e dipendono spesso sia da processi decisionali democratici sia da procedure giuridiche, per cui coinvolgono numerosi attori. Poiché servono principalmente a equilibrare gli interessi dei soggetti interessati, sarebbe necessaria una cooperazione più attiva e cooperativa, ad esempio attraverso processi integrativi. Nell’ambito delle procedure di pianificazione occorre inoltre riconsiderare i termini ordinatori.

Rispetto alle procedure di autorizzazione e pianificazione, le procedure di ricorso sono piuttosto rare. Ciononostante possono ritardare notevolmente l’inizio dei lavori di costruzione. Di conseguenza sono percepite come uno strumento molto oneroso e caro e a volte addirittura abusivo. Il numero delle procedure di ricorso inefficaci può essere ridotto mediante prescrizioni e regolamenti più chiari, una consulenza migliore per costruttori e soggetti interessati e sforzi di mediazione preliminari. Le procedure di ricorso, inoltre, possono essere accelerate attraverso una combinazione più adeguata di informazioni trasmesse per iscritto da un lato e a voce dall’altro.


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