Azione civile contro Luxstyle e Viagogo

Berna, 03.10.2017 - La Segreteria di Stato dell’economia SECO ha inoltrato due azioni civili contro la società danese Luxstyle e la società Viagogo con sede a Ginevra. L’azione civile contro Luxstyle è stata depositata presso il Tribunale commerciale del Canton Berna il 29 giugno 2017, mentre quella contro Viagogo il 21 settembre 2017 presso il Tribunale commerciale di Zurigo. Le due azioni civili hanno lo scopo di impedire determinate pratiche commerciali messe in atto da queste due società, che agli occhi della SECO sono da considerarsi sleali.

Nel dicembre 2016, la SECO ha pubblicato un avvertimento relativo alle pratiche poco trasparenti del sito internet www.stylelux.ch. Molte delle persone interessate hanno indicato di aver ricevuto merce senza aver confermato alcuna ordinazione. Al momento della consegna sono state inoltre fatturate spese e tasse doganali non menzionate in precedenza.

La pagina internet www.stylelux.ch viene utilizzata dalla società Lux International Sales ApS, con sede a Odense, in Danimarca, per la vendita di prodotti di bellezza e di cosmesi. Lux International Sales ApS offre i suoi prodotti anche tramite pubblicità su Facebook e Instagram.

Con il suo operato la società contravviene alle disposizioni sulla trasparenza valide per i negozi online contenute nella legge contro la concorrenza sleale (LCSl), nonché alle prescrizioni contenute nell’ordinanza sull’indicazione dei prezzi (OIP). La SECO contesta in particolare l’assenza di un riepilogo completo dell’ordinazione e la mancanza della possibilità di correggere quest’ultima. Inoltre, il prezzo finale non viene indicato correttamente e mancano ugualmente le menzioni relative a eventuali costi doganali, di sdoganamento e all’IVA svizzera.

In totale, più di 200 reclami provenienti dalla Svizzera sono stati trasmessi alla SECO contro Luxstyle.

Tramite l’azione civile contro Viagogo, la SECO vorrebbe rendere più trasparente il sito internet di questo rivenditore di biglietti a livello mondiale. Negli ultimi due anni la SECO ha ricevuto più di 260 reclami, di cui molti provenienti dall’estero. Con quest’azione civile, la SECO chiede che Viagogo indichi in maniera chiara sul suo sito internet il prezzo effettivamente da pagare, rispettivamente il prezzo finale dei biglietti, durante tutta la procedura d’acquisto. Questo prezzo deve comprendere l’IVA e tutti i supplementi non facoltativi, come le spese amministrative e di spedizione. Viagogo dovrà anche indicare in maniera chiara sul suo sito che si tratta di una piattaforma di rivendita di biglietti. È stato inoltre chiesto di vietare a Viagogo di mettere gli interessati sotto pressione in maniera artificiale durante la procedura d’acquisto. Infine, Viagogo non dovrà utilizzare espressioni fuorvianti o ingannevoli, come per esempio prezzo più basso, nessuna coda, ecc.

Sta ora ai due tribunali commerciali giudicare in merito alla conformità alla legge dei comportamenti contestati con queste azioni civili.


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Ultima modifica 12.02.2020

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