L’Accordo di libero scambio del 1972 e gli accordi bilaterali del 21 giugno 1999 (Bilaterali I) sono di particolare importanza per le aziende svizzere in quanto permettono di accedere al mercato interno dell’Unione europea (UE). I Bilaterali I fanno parte delle misure adottate per superare la debolezza della crescita degli anni Novanta e hanno quindi contribuito in modo sostanziale al buon posizionamento economico della Svizzera negli ultimi anni. Il migliore accesso al mercato interno dell’UE reso possibile dagli Accordi è fondamentale sia per l’industria di esportazione che per i suoi fornitori; gli Accordi settoriali hanno infatti comportato un aumento della domanda di prodotti svizzeri in diversi settori di esportazione. La maggiore disponibilità di manodopera qualificata dovuta all’ALC ha permesso all’economia svizzera di sfruttare al meglio questo aumento della domanda di esportazioni. L’intensa collaborazione con l’UE in ambito scientifico ha inoltre permesso di aumentare l’efficienza della spesa svizzera destinata alla ricerca.
I Bilaterali I comprendono sette accordi. L’accordo sulla libera circolazione permette ai cittadini di entrambe le Parti di scegliere liberamente, a determinate condizioni, il proprio luogo di lavoro e di residenza nell’Unione europea (UE) o in Svizzera. Gli altri accordi sull’accesso al mercato regolano l’accesso settoriale di beni e servizi ai mercati dell’UE e della Svizzera. Tra di essi figurano l’accordo sugli ostacoli tecnici al commercio, l’accordo sugli appalti pubblici, l’accordo sui trasporti terrestri, l’accordo sul trasporto aereo e l’accordo sull’agricoltura. L’accordo sulla ricerca, infine, ha gettato le fondamenta per la partecipazione della Svizzera alla cooperazione in materia di ricerca all’interno dell’UE. I programmi quadro di ricerca dell’UE sono i più importanti per la promozione della ricerca su scala internazionale, sia in termini di volume finanziario che di copertura tematica.