Spazio economico europeo (SEE)

Sin dalla sua creazione, obiettivo dell'AELS è regolamentare i rapporti tra i propri membri e l'Unione europea (UE, all'epoca Comunità economica europea). Il primo, importante passo in questo senso è stato effettuato nel 1972, con la conclusione di accordi di libero scambio individuali con la CEE.

A partire dalla metà degli anni '80 si è intensificata l'integrazione economica all'interno dell'UE, soprattutto grazie all'attuazione del programma del mercato interno (attuazione delle quattro libertà di circolazione: delle persone, delle merci, dei servizi e dei capitali). L'accordo sullo Spazio economico europeo (SEE) è stato negoziato tra l'UE e i Paesi AELS per permettere a questi ultimi una più ampia partecipazione al mercato interno. L'accordo sul SEE è stato ratificato da tutti i Paesi AELS, ad eccezione della Svizzera. Poco dopo Finlandia, Austria e Svezia decisero di aderire all'UE. Nel 1992, con votazione popolare, la Svizzera ha rifiutato l'adesione all'Accordo sul SEE negoziando, in seguito, una serie di accordi bilaterali con l'UE. Gli attuali 27 membri dell'UE da un lato e Norvegia, Islanda e Liechtenstein dall'altro (detti Stati SEE-AELS) sono parti contraenti dell'Accordo sul SEE.

L'Accordo SEE viene continuamente adeguato all'evoluzione del diritto pertinente dell'UE, ovvero all'acquis comunitario. Inoltre, la qualità di membro dell'AELS garantisce alla Svizzera lo status di osservatore in seno al pilastro AELS dello Spazio economico europeo (SEE). Questo status le permette di seguire da vicino sia gli sviluppi del SEE sia quelli del diritto europeo (acquis comunitario).

Ultima modifica 12.02.2020

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