Iran: Il Consiglio federale vuole garantire la certezza del diritto e scongiurare il rischio di elusioni
Berna, 19.01.2011 - Il 19 gennaio 2011 il Consiglio federale ha deciso di adeguare le sanzioni contro l’Iran al livello applicato dai principali partner commerciali della Svizzera. La modifica dell’ordinanza entra in vigore il 20 gennaio 2011.
Con la risoluzione 1929 del 9 giugno 2010 il Consiglio di sicurezza dell'ONU ha deciso ulteriori sanzioni contro la Repubblica islamica dell'Iran. La Svizzera ha applicato la risoluzione con l'approvazione, da parte del Consiglio federale, della modifica dell'ordinanza corrispondente in data 18 agosto 2010. Gli USA, gli Stati membri dell'UE e una serie di altri Paesi (Australia, Giappone, Canada, Nuova Zelanda, Norvegia, Corea del Sud) hanno successivamente adottato misure di maggiore portata. In particolare, in seguito all'entrata in vigore a fine ottobre di nuove misure dell'Unione europea, è emerso il timore che la Svizzera, per la diversa situazione giuridica, possa essere utilizzata per eludere i divieti concernenti lo scambio di beni e servizi. La decisione odierna del Consiglio federale scongiura questo pericolo e al tempo stesso aumenta la sicurezza giuridica per le imprese svizzere attive a livello internazionale.
La base legale per tali misure è data dalla legge sugli embarghi, che autorizza il Consiglio federale a disporre misure coercitive per applicare sanzioni emanate dall'ONU, dall'OSCE o dai principali partner commerciali della Svizzera.
Le nuove misure includono ulteriori divieti di fornitura e di acquisto relativi a beni a duplice impiego (i cosiddetti "beni dual-use") e ad altri prodotti sensibili in termini di proliferazione, inclusi tecnologie e software. Inoltre, l'attuale divieto di esportazione di materiale bellico pesante viene esteso a tutto il materiale d'armamento e ai beni che possono essere utilizzati per repressioni interne. Vengono anche emanate restrizioni all'esportazione di determinati beni utilizzati dall'industria iraniana del petrolio o del gas e divieti di finanziamento in questo stesso ambito. Per quanto riguarda i servizi finanziari, vengono disposti nuovi divieti per la concessione di assicurazioni e riassicurazioni, obblighi di diligenza per determinate relazioni bancarie con l'Iran nonché obblighi di notifica e di autorizzazione per i trasferimenti di denaro superiori a un certo importo. È stata infine estesa la cerchia di persone, imprese e organizzazioni di cui vengono bloccati averi e risorse economiche. Lo scambio di beni e servizi che non sono interessati dalle sanzioni può proseguire come di consueto.
Il volume degli scambi con l'Iran ammontava nel 2010 a circa 741 milioni di franchi; nello specifico la Svizzera ha esportato beni per circa 700 milioni di franchi, mente le importazioni dall'Iran hanno raggiunto un totale di 41 milioni di franchi. Rispetto al 2009 il volume degli scambi si è ridotto di circa 63 milioni di franchi. I principali beni d'esportazione della Svizzera sono i prodotti farmaceutici, i macchinari e i prodotti agricoli.
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