Cooperazione: dossier importanti
Collegamento dei sistemi di scambio di quote di emissioni
L’accordo sul collegamento dei sistemi di scambio di emissioni (SSQE) della Svizzera e dell’UE è stato ratificato dai rappresentanti delle due parti nel dicembre 2019 ed è entrato in vigore il 1° gennaio 2020, portando a compimento i negoziati iniziati nel 2011 per il collegamento dei rispettivi SSQE. In termini pratici, tale collegamento consente alla Svizzera di partecipare al mercato europeo dello scambio di emissioni, offrendo così alle aziende coinvolte nell’EQR un maggiore potenziale di riduzione a un costo inferiore. In questo modo, i grandi produttori svizzeri di gas a effetto serra avrebbero gli stessi costi CO2 dei loro concorrenti europei. Il collegamento offre vantaggi sia a livello di politica ambientale sia economici, permettendo alle aziende coinvolte nel sistema svizzero di scambiare i diritti d’emissione sul mercato europeo, più grande rispetto al nostro.Inoltre, le emissioni dell’aviazione civile saranno incluse nell’SSQE, come avviene già nell’UE. Si tratta del primo accordo internazionale a livello mondiale per il collegamento di sistemi di scambio di quote di emissioni. È la condizione affinché la Svizzera possa essere esentata da un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM) dell’UE. L’accordo SSQE dipende dagli sviluppi dinamici della politica climatica dell’UE, e ciò comporta che il sistema SSQE svizzero debba essere costantemente rivisto e appositamente aggiornato, ove necessario.
Programmi europei di navigazione satellitare Galileo e EGNOS (GNSS)
Questo accordo consente alla Svizzera di partecipare ai programmi europei di navigazione satellitare Galileo ed EGNOS. In questo modo la Svizzera ha accesso a tutti i segnali ed è rappresentata negli organismi competenti. Inoltre, l’industria spaziale e dei servizi in Svizzera usufruisce delle stesse condizioni dell’UE nell’aggiudicazione di appalti. In cambio, la Svizzera partecipa ai costi annui. I programmi europei GNSS offrono grandi opportunità di mercato, destinate a durare nel tempo. Le numerose possibilità di utilizzo dei programmi europei GNSS e dei segnali da essi generati racchiudono un potenziale enorme per una vastissima cerchia di utenti.
Contributo svizzero
Il secondo contributo della Svizzera agli Stati membri dell’UE mira a rafforzare la credibilità della Svizzera come partner attivo e solidale dell’UE e a consolidare le relazioni bilaterali con i Paesi partner. L’obiettivo è anche quello di contribuire alla stabilità e alla prosperità di questi Paesi e di ridurre le disparità economiche e sociali per gestire meglio i flussi migratori. Questo secondo contributo svizzero di 1,3 miliardi di franchi fa seguito al «miliardo di coesione» del 2007 e si rivolge ora a 13 Paesi che hanno aderito all’UE tra il 2004 e il 2013. I fondi svizzeri saranno investiti in progetti e programmi fino al 2029, con un cofinanziamento di almeno il 15 % da parte dei Paesi interessati. È anche un’opportunità per la Svizzera di promuovere il partenariato con i Paesi coinvolti, mettendo a disposizione le competenze e i servizi di consulenza degli attori svizzeri.
Cooperazione in materia di concorrenza
Le realtà economiche della Svizzera e dell’UE sono fortemente interconnesse e si osserva un aumento delle pratiche anticoncorrenziali disciplinate contemporaneamente dalle giurisdizioni svizzera ed europea. In questi casi le autorità competenti incontrano difficoltà ad applicare la legge perché, per principio, il loro ambito d’intervento giuridico è circoscritto al territorio nazionale. Ma a livello internazionale oggi si sa che la cooperazione fattiva tra le autorità contribuisce a migliorare i rapporti di concorrenza. L’Accordo tra la Svizzera e l’UE concernente la cooperazione in merito all’applicazione dei rispettivi diritti della concorrenza, stipulato il 17 maggio 2013, mira appunto a rinforzare la collaborazione tra le autorità delle due parti. Entrato in vigore il 1° dicembre 2014, permette di attuare meglio la legislazione sulla concorrenza grazie allo scambio di informazioni sui casi transfrontalieri e alla possibilità di coordinare i procedimenti.