La Svizzera vanta uno dei redditi pro capite più alti al mondo, pari a circa 85 000 franchi. I fattori fondamentali di questo elevato livello di benessere sono l’accesso ai mercati internazionali per imprese e investitori nonché l’integrazione di tali attori nelle catene di valore internazionali.
I mercati esteri sono importanti mercati di sbocco per i prodotti d’esportazione svizzeri e al tempo stesso fonti di approvvigionamento essenziali per l’acquisto di prestazioni preliminari adatte. La competizione all’importazione alimenta la concorrenza, il che promuove l’innovazione e la produttività.
Poter accedere a mercati aperti non genera soltanto valore aggiunto e posti di lavoro, ma giova anche ai consumatori, che beneficiano di una maggiore varietà di prodotti, e questo a prezzi convenienti. In Svizzera sette dipendenti su dieci lavorano in aziende attive nel commercio internazionale.
La possibilità di accedere a mercati aperti è anche importante per le piccole e medie imprese (PMI), che rappresentano il 99 per cento delle aziende in Svizzera e danno lavoro a circa due terzi degli impiegati nel nostro Paese (stato al 2018).
Le relazioni economiche transfrontaliere contribuiscono anche a una maggiore prosperità all’estero. Negli ultimi decenni i Paesi emergenti e in via di sviluppo hanno infatti beneficiato dell’integrazione nel commercio mondiale.
Il commercio e la globalizzazione possono accelerare il cambiamento strutturale. In Svizzera diversi ambiti politici – la politica sociale e del mercato del lavoro oppure la politica regionale e quella fiscale – contribuiscono in modo decisivo ad attenuare i cambiamenti strutturali e a tener conto degli effetti di distribuzione.
Ultima modifica 22.11.2021