Il contesto internazionale definisce il quadro della politica economica esterna della Svizzera. Le seguenti grandi tendenze sono decisive per il posizionamento e l’orientamento della strategia:
Ordine mondiale in trasformazione
Sulla scena internazionale diversi attori, cresciuti in termini di importanza, hanno provocato uno spostamento degli equilibri in campo e messo in discussione l’ordine mondiale finora vigente. Il quadro multilaterale è sotto pressione ormai da anni, come evidenziano in particolare gli sviluppi che interessano l’Organizzazione mondiale del commercio (OMC).
Il mondo occidentale è sempre più in competizione con sistemi economici alternativi. Gli attori economici di maggior peso, ossia Cina, UE e Stati Uniti, rappresentano sistemi statali, economici e di valori diversi tra loro.
Mentre da un lato si continuano a esplorare mercati lontani, dall’altro si osserva una tendenza alla regionalizzazione delle catene di valore internazionali. Questa tendenza è confermata dalla conclusione di importanti accordi commerciali regionali, come il Regional Comprehensive Economic Partnership (RCEP) o il Comprehensive and Progressive Agreement for Trans-Pacific Partnership (CPTPP).
Tendenze protezionistiche
Negli ultimi anni le tendenze protezionistiche e gli ostacoli al commercio hanno guadagnato importanza come strumento politico. Questi sviluppi sono cruciali per un’economia tanto interconnessa a livello internazionale come quella svizzera.
Il cambiamento strutturale, la crescente disuguaglianza all’interno di molti Paesi e le minacce globali come il cambiamento climatico stanno cambiando anche la percezione politica della globalizzazione.
Le critiche alla globalizzazione si declinano, tra le altre cose, in richieste di standard sociali e ambientali più severi e in un’opposizione di principio al commercio e alla cooperazione economica multilaterale. In questo contesto occorre sottolineare l’interdipendenza tra il benessere economico da una parte e le politiche ambientali e sociali dall’altra.
La pandemia di COVID-19 ha provocato in tutto il mondo cali record della prestazione economica, aggravando le sfide regionali, sociali ed economiche già in atto in alcuni Paesi. Le misure di alleviamento della crisi attuate in campo economico hanno comportato un aumento significativo del tasso di indebitamento di molti Paesi. La pandemia ha anche messo in luce l’elevata interconnessione internazionale delle catene di valore e ha contribuito a rafforzare certe tendenze protezionistiche.
Politica commerciale esterna messa a dura prova
I temi rilevanti in materia di politica economica esterna stanno diventando più eterogenei.
L’importanza dello sviluppo economico sostenibile si riflette nell’Agenda 2030 dell’ONU o in trattati multilaterali come l’Accordo di Parigi sul clima. Gli aspetti legati al commercio comprendono la presa in considerazione degli impatti sulle risorse naturali (clima, aria, acqua, biodiversità) e il rispetto delle norme fondamentali del lavoro dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO).
Questo cambia sia la struttura dei flussi commerciali sia la natura delle relazioni economiche transfrontaliere. Nell’interesse della piazza economica svizzera e del buon funzionamento delle relazioni economiche transfrontaliere è necessario un quadro normativo ritagliato sulle esigenze dell’economia digitale. La Svizzera si trova confrontata con diversi approcci normativi, prevalentemente modellati da USA, UE e Cina.
Ultima modifica 22.11.2021