Il 2 ottobre 2000, il Consiglio federale ha deciso l’imposizione di sanzioni nei confronti del Myanmar. In tal modo la Svizzera aderisce alle sanzioni decretate il 22 maggio 2000 dall’Unione europea contro questo Paese.
Il 9 maggio 2012 il Consiglio federale ha disposto la revoca delle sanzioni nei confronti del Myanmar, ad eccezione dell’embargo sul materiale d’armamento e sui beni che potrebbero essere utilizzati per la repressione interna. Vista la sua preoccupazione per la sistematica violazione dei diritti umani, il 17 ottobre 2018 il Consiglio federale ha nuovamente inasprito le sanzioni nei confronti del Myanmar.
Le misure sono state prese a causa delle violazioni dei diritti umani perpetrate in Myanmar.
Provvedimenti nei confronti del Myanmar (ex Birmania)
L’Ordinanza del 17 ottobre 2018 che istituisce provvedimenti nei confronti del Myanmar (RS 946.231.157.5) contiene tutte le sanzioni svizzere ed è giuridicamente vincolante.
Le misure includono tra l’altro:
Sanzioni relative ai beni
- Divieto di fornire materiale d'armamento e beni che potrebbero essere utilizzati per la repressione interna
- Divieto di fornire apparecchiature, tecnologie e software a fine di ispezione
- Divieto di fornire beni a duplice impiego se tali beni sono destinati a fini militari o ad un utilizzatore finale militare
Sanzioni finanziarie
- Blocco degli averi e delle risorse economiche e divieto di mettere a disposizione averi
- Dichiarazione obbligatoria per i valori patrimoniali bloccati
Ulteriori restrizioni
- Sanzioni di viaggio
- Divieto di addestramento e cooperazione militari
Ultima modifica 28.11.2023