La Segreteria di Stato dell'economia (SECO) ha recentemente ricevuto numerose segnalazioni di truffe in relazione all'ordinazione di un estratto del casellario giudiziale su internet. I siti web ingannevoli offrono una "guida online" al posto dell'estratto desiderato del casellario giudiziale.
La Segreteria di Stato dell’economia (SECO) riceve di nuovo segnalazioni di presunte fatture relative a ordinazioni di pacchetti di software. Vengono inviate per posta a imprese e istituzioni in Svizzera che in realtà non hanno richiesto il software in questione.
Nelle ultime settimane la Segreteria di Stato dell'economia (SECO) ha ricevuto numerosi reclami relativi ad una truffa degli annuari. La SECO mette in guardia in particolare contro fax che si sono rivelati essere ingannevoli.
La Segreteria di Stato dell’economia (SECO) ha ricevuto negli ultimi tempi numerose segnalazioni relative al sito www.stylelux.ch. I reclamanti informano di aver ricevuto merce senza aver confermato alcuna ordinazione. Al momento della consegna, vengono inoltre fatturate spese e tasse doganali non menzionate in precedenza.
Da qualche tempo, la SECO riceve delle segnalazioni concernenti delle chiamate ingannevoli. Sotto diversi pretesti fallaci, le vittime sono persuase a comporre un numero 0901.
La Segreteria di Stato dell’economia (SECO) riceve sempre più spesso segnalazioni di presunte fatture relative a ordinazioni di pacchetti di software. Vengono inviate per posta a imprese e istituzioni in Svizzera che in realtà non hanno richiesto il software in questione.
Nelle ultime settimane la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) ha ricevuto numerose segnalazioni di truffe relative agli annuari. La SECO, in particolare, mette in guardia da due comunicazioni arrivate via fax che si sono rivelate ingannevoli.
La SECO mette in guardia da comunicati via fax recanti la dicitura «Handelsregisterdatenbank». Questi comunicati non hanno nulla a che vedere con il registro di commercio svizzero e le sue sedi ufficiali, nonostante l’utilizzo della croce svizzera e la denominazione «Svizzera» possano far credere il contrario.
La SECO mette in guardia contro i siti Internet www.onlinecasinoschweiz24.ch, www.casino-zuerich.com e swisscasinoonline.eu che offrono giochi d’azzardo online illegali. Questi siti non hanno nulla a che fare con la Svizzera nonostante vengano impiegati molti riferimenti al nostro Paese, tra cui lo stemma svizzero, che inducono erroneamente a pensare il contrario.
La SECO mette in guardia contro il sito Internet www.scasino.com che offre giochi d’azzardo online illegali. Il sito non ha nulla a che fare con la Svizzera nonostante vengano impiegati molti riferimenti al nostro Paese, tra cui lo stemma svizzero, che inducono erroneamente a pensare il contrario.
Nel 2012 la SECO ha ricevuto oltre 400 reclami relativi alle truffe degli annuari. Regolarmente si verificano casi di aziende che, senza volerlo, sottoscrivono contratti a titolo oneroso per l’iscrizione in un annuario professionale. Chi legge i moduli d’iscrizione di sfuggita e li firma senza esaminarli attentamente può andare incontro a spiacevoli sorprese, che rischiano di costare caro.
La SECO mette in guardia da fax intitolati «Registro di commercio svizzero» (Handelsregisteramt der Schweiz, Registre du commerce suisse). Questi messaggi non provengono dagli uffici del registro di commercio, anche se la presenza della croce svizzera e una tale denominazione potrebbero trarre in inganno.
La Segreteria di Stato dell’economia (SECO) ha deciso di non continuare il procedimento penale contro i responsabili di Obligo AG, Paypay AG e Pulsira Limited AG, rinunciando a portare il caso davanti al Tribunale federale. Il 16 febbraio 2024 il Tribunale cantonale di Svitto non è entrato in materia sull’appello presentato dalla SECO. Le società in questione sono state accusate di utilizzare procedure non trasparenti per l’acquisto online di intrattenimento per adulti su telefono cellulare.
Nel luglio 2022 la Federal Trade Commission (FTC) ha informato la SECO di una sua campagna di rimborso che prenderà il via nei prossimi mesi. I consumatori raggirati in Svizzera con false promesse di profitto dalla società americana Next-Gen potranno vedersi risarcita una parte delle somme perse.
Il 21 settembre 2017 la SECO aveva intentato davanti al tribunale commerciale del Cantone di Zurigo un’azione civile contro Viagogo, una piattaforma online per la rivendita di biglietti. L’11 marzo 2020 il suddetto tribunale l’ha respinta. Contro questa decisione la SECO ha presentato ricorso presso il Tribunale federale, che ha però confermato in ultima istanza il verdetto del tribunale precedente con sentenza del 1° dicembre 2020.
A seguito dell’azione civile intentata dalla SECO contro la Digital Sourcing ApS, ex Lux International Sales ApS presso il Tribunale commerciale del Cantone di Berna, in data 18 / 24 luglio 2018 le due parti hanno concluso una transazione giudiziaria. Il Tribunale commerciale del Cantone di Berna ha pertanto stralciato la causa dal ruolo poiché divenuta priva d’oggetto.
La Segreteria di Stato dell’economia SECO ha inoltrato due azioni civili contro la società danese Luxstyle e la società Viagogo con sede a Ginevra. L’azione civile contro Luxstyle è stata depositata presso il Tribunale commerciale del Canton Berna il 29 giugno 2017, mentre quella contro Viagogo il 21 settembre 2017 presso il Tribunale commerciale di Zurigo. Le due azioni civili hanno lo scopo di impedire determinate pratiche commerciali messe in atto da queste due società, che agli occhi della SECO sono da considerarsi sleali.
Nell’ambito di una transazione giudiziaria, la Suissephone Communications GmbH si è impegnata nei confronti della Segreteria di Stato dell’economia (SECO) a rispettare l’asterisco nell’elenco telefonico e, nell’ambito delle sue chiamate telefoniche a scopi pubblicitari, a presentarsi sempre come «Suissephone Communications».
Nell’ambito di una transazione giudiziaria la società Primacall AG si è impegnata nei confronti della Segreteria di Stato dell’economia (SECO) a rispettare l’asterisco nell’elenco telefonico e, nell’acquisire nuovi clienti, a dichiarare inequivocabilmente di agire per conto proprio.
Nel gennaio del 2014 la HIM Swiss-Internet SA si è impegnata con la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) a non inviare più fatture per l’iscrizione a un annuario professionale senza averne ricevuto l’ordine.
La nuova legge federale contro la concorrenza sleale (LCSI) è in vigore dal 1° aprile 2012. Da allora la SECO ha ricevuto quasi 5000 reclami da parte di imprese e consumatori. La SECO ha diffidato 50 aziende e avviato azioni penali nei confronti di 17 società.
Il 2 aprile 2002 entreranno in vigore la revisione della legge federale contro la concorrenza sleale (LCSI) e la modifica dell’ordinanza sull’indicazione dei prezzi (OIP). Inoltre, saranno pubblicati opuscoli aggiornati concernenti l’attuazione dell’OIP.
Il 12 ottobre 2011 il Consiglio federale ha deciso l’entrata in vigore della revisione della legge federale contro la concorrenza sleale (LCSI) al 1 aprile 2012. In contemporanea entreranno in vigore le modifiche dell’ordinanza sull’indicazione dei prezzi (OIP). Tali modifiche permetteranno di migliorare la lotta contro le truffe degli annuari, i sistemi piramidali, le condizioni commerciali generali abusive, le promesse di vincita fallaci e le telefonate pubblicitarie indesiderate. Verrà inoltre rafforzata la trasparenza dei prezzi.
Internet pullula di offerte solo apparentemente gratuite. Basta un clic del mouse per farsi irretire e cadere in una trappola costosa. Ecco perché bisogna sempre leggere le scritte in piccolo! E se il guaio è già fatto, bisogna difendersi! Nell’opuscolo «Attenzione alle truffe in Internet!» la Segreteria di Stato dell’economia SECO e l’Ufficio federale del consumo UFDC forniscono alcuni consigli pratici.
Il 1° ottobre 2009 il Tribunale federale ha accolto in ultima istanza un’azione civile intentata per concorrenza sleale dalla Segreteria di Stato dell’economia (SECO) contro la NovaChannel AG, società attiva nel settore delle inserzioni commerciali. La sentenza emessa vieta all’azienda di continuare a utilizzare moduli di richiesta ingannevoli.